Parlando di diabete è opportuno distinguere un:
Il diabete di I tipo colpisce soggetti al di sotto dei 40 anni, con un picco d'incidenza intorno ai 14 anni. Questa forma di diabete è secondaria alla distruzione delle cellule produttrici d'insulina, le cellule beta pancreatiche. Il processo distruttivo avviene quasi certamente su base autoimmunitaria, favorito da un fattore ambientale, spesso un'infezione virale. I sintomi compaiono improvvisamente, con sete sfrenata, aumento della diuresi, aumento dell'appetito non accompagnato da incremento del peso bensì da una riduzione del peso corporeo. Presenza di una condizione di chetoacidosi. Caratteristica di questi pazienti è un rapporto glucagone/insulina alterato con elevati livelli di glucagone e ridotti o assenti livelli d'insulina.
Il diabete di II tipo, esordisce di solito dopo i 40 anni, e la diagnosi spesso è fatta casualmente nel corso di un'indagine di laboratorio dove si riscontra una glicemia sopra la norma. Frequentemente sono pazienti in soprappeso. I valori insulinemici sono normali o aumentati, ma è presente una resistenza periferica all'azione insulinica. Manca la chetoacidosi caratteristica del I tipo, mentre si manifesta un iperosmolarità plasmatica, secondaria a diuresi aumentata, conseguente ad una glicemia costantemente elevata. Il non riequilibrio dei liquidi persi può portare al coma iperosmolare.
Il vero punto critico del diabete sono le complicanze, legate alla durata della patologia e al grado di compenso metabolico. Mentre in alcuni pazienti non si riscontrano mai questi problemi, in altri le complicanze compaiono precocemente. In media si è calcolato che i primi sintomi si manifestano dopo 15-20 anni dall'inizio della malattia.
Gli organi più colpiti sono il sistema cardiovascolare, il rene, il sistema nervoso e l'occhio.
L'arteriopatia e la gangrena diabetica, sono manifestazioni a carico del sistema cardiovascolare. L'arteriosclerosi presente nei diabetici è diversa da quella riscontrabile nella popolazione generale, presentando una maggiore estensione dei territori colpiti e un inizio precoce.
Colpisce allo stesso modo i grandi e i piccoli vasi del sistema arterioso. Le lesioni arteriosclerotiche producono sintomi legati ad insufficiente irroramento del territorio colpito quali disturbi nella deambulazione, gangrena, impotenza su base vascolare, coronaropatie, ictus.
La nefropatia diabetica è costituita da alterazioni renali che colpiscono in vario grado il rene, riducendo, nei casi più gravi, a tal punto la funzionalità renale da dover iniziare il trattamento dialitico.
La neuropatia diabetica è una patologia a carico del sistema nervoso, caratterizzata da intorpidimento e formicolio agli arti, dolenza notturna ai muscoli del polpaccio simile a crampi, diminuita sensibilità. Le complicanze del sistema nervoso vegetativo colpiscono il tratto gastrointestinale con difficoltà a deglutire, sensazione di ripienezza gastrica prolungata, stitichezza o diarrea.
Le alterazioni del sistema nervoso e circolatorio a carico dell'estremità dell'arto inferiore rappresentano la causa del cosiddetto piede diabetico, con formazione d'ulcere molto difficili da trattare.
La retinopatia emorragica essudativa del diabetico rappresenta una causa primaria di cecità.
Data la sua gravità sono richiesti interventi immediati volti a limitare i danni. La frequenza della retinopatia varia con l'età d'esordio del diabete e la durata, sebbene in alcuni pazienti non compaiono lesioni nemmeno dopo trent'anni di malattia.
Fondamentale per una migliore qualità di vita è avere la preparazione e la conoscenza adeguata della "malattia" diabete, in modo da limitare rischi e complicanze.
Tutto ciò è ottenibile mantenendo il giusto peso corporeo e evitando i picchi glicemici, specie quelli postprandiale, con il sistema dell'autocontrollo. E' necessario, inoltre, controllare abitualmente il valore dei lipidi (colesterolo, HDL, LDL e trigliceridi), i valori della pressione arteriosa e assolutamente non fumare, regole quest'ultime necessarie per limitare al massimo i danni del sistema circolatorio.
In ultimo, non certamente per importanza, l'esecuzione della corretta terapia farmacologia.